Gatto Siamese: la razza, il comportamento, foto e prezzo.
Scheda di razza
La storia
Per molto tempo il gatto Siamese è stato “il Gatto” per antonomasia. Da oltre un secolo fa brillare gli occhi ai suoi ammiratori e aspira al podio nelle esposizioni feline. È anche da più di un secolo che scatena accese polemiche e discussioni a proposito della sua morfologia e del suo carattere.
In poche parole, il Siamese non è un gatto ordinario ed è per questo che lo si ama: così com’è, nella sua unicità!
Alla corte de! re del Siam Anche se le notizie sulle origini sono sempre da prendere con diffidenza, a causa dei miti che spesso si creano, le prime tracce di gatti Siamesi sono accertate da manoscritti tailandesi trovati nella città di Ayuthyà, capitale del Siam dal 1347 al 1767.
Queste opere, oggi conservate a Bangkok, sono veri e propri bestiari che elencano i numerosi animali comuni alla corte del Siam, tra cui sono presenti anche gatti con le zampe, le orecchie e la coda nera e dagli occhi blu. È facile, quindi, pensare che si tratti degli antenati del Siamese moderno. Accanto a questi gatti dal mantello caratterizzato da forti contrasti di colore, appaiono anche altri piccoli felini dalla pelliccia meno intensa, nera o blu, antenati dei nostri Burmesi, Tònchinesi, e Orientali.
Questi animali erano apprezzati I a corte perché cacciavano i fastidiosi I roditori, poco sensibili al rispetto del protocollo e devastatori dei solai reali. Bisognerà aspettare la fine del XVIII secolo per trovare, in altre parti del mondo, una testimonianza che documenti la presenza di gatti dalle estremità colorate.
Parliamo della Russia centrale e delle notizie lasciate dal grande naturalista Simon Pallas, scopritore, tra l’altro, dell’incantevole gatto selvaggio chiamato, appunto, gatto di Pallas.
Un regalo principesco Il primo Siamese arrivò in Occidente in una valigia diplomatica nel 1884. Fu l’ambasciatore inglese Gould, di stanza a Bangkok, a portare in patria una coppia di gatti offerti dal re del Siam.
Li affidò alla sorella, Lilian Gould Velvey, che li fece riprodurre e, seguendo la moda dell’epoca, l’anno successivo presentò all’esposizione felina del Crystal Palace tre piccoli sealpoint molto rotondi: Duen Ngai, Kaloham e Khromata. Furono considerati “gatti da incubo” per l’aspetto diverso da quello dei gatti europei dell’epoca. Ma le mode del momento cambiarono in poco tempo e così ben presto i gatti Siamesi diventarono il “chiodo fisso” dei nobili allevatori inglesi. Il primo Siamese Cat Club fu fondato il 16 gennaio 1891 in Inghilterra e dall’inizio del XX secolo i primi Siamesi inglesi cominciarono ad attraversare l’Atlantico. A quell’epoca, veniva considerato solo il sealpoint, ma nascevano regolarmente anche gattini chocolatepoint, blupoint e lilacpoint che a poco a poco sono stati inseriti nei Libri di origini.
Per tutto il secolo la razza Siamese ha conosciuto numerosi cambiamenti.
II primo fu l’introduzione di nuovi I colori, grazie a matrimoni con gatti di altre razze e talvolta anche con gatti di strada. L’esistenza del primo tabbypoint risale al 1902, anche se saranno necessari più di sessantanni perché questo colore sia riconosciuto.
I primi redpoint, invece, furono esposti I in Gran Bretagna solo nel 1934.
Nel 1970 il matrimonio di un persiano cincillà e di un siamese sealpoint, sotto l’occhio vigile della grande allevatrice e genetista Patricia Turner, diede vita ai primi silver e smokepoint. Più recenti sono Siamesi particolor che hanno fatto la loro apparizione grazie all’incrocio con i Cornish Rex e con gli American Shorthair. Oggi sono riconosciuti tutti i colori, anche se alcune federazioni fanno ancora fatica ad accettare le molteplici sfumature.
La svolta fu negli anni Settanta, quando alcuni allevatori, cui non bastava identificare la razza con il colore del mantello, si misero a lavorare per modificarne le caratteristiche fisiche.
Gli americani cominciarono a prediligere il corpo dalle linee snelle, più eleganti e soprattutto con la testa più lunga e il profilo perfettamente diritto. Gli inglesi, da parte loro, preferirono lavorare sulla forma orientale degli occhi e sulla posizione delle orecchie: sempre più basse e più grandi. Gli amanti del gatto Siamese tradizionale, almeno per qualche anno, hanno dovuto abbandonare il campo e lasciare che la selezione progredisse verso linee sempre più affusolate.
Un motivo di intenso dibattito tra gli appassionati di cui ancora oggi si possono sentire le ripercussioni.
Inglese o americano, il Siamese è nel cuore di tutti per molto tempo gli allevatori dell’Europa continentale hanno subito le influenze americane e la scoperta dei gatti ultra eleganti d’oltre Atlantico provocò una piccola rivoluzione tra gli addetti.
Ma il grande pubblico, fedele all’immagine del siamese di un tempo, non si fece influenzare molto dalla nuova corrente. Per questo il Siamese diventò una razza quasi amatoriale, mentre il cugino Orientale, con le sue arie da leopardo, conobbe un successo crescente imponendosi al grande pubblico.
La domanda di cuccioli Siamesi si ridusse, come pure il numero degli allevatori, rischiando addirittura l’estinzione. Da alcuni anni, tuttavia, la razza Siamese è tornata a essere guardata con un nuovo entusiasmo. Scambi interessanti vi sono stati tra allevatori di Stati Uniti e Svezia, il paese più conservatore in materia di allevamento, per giungere al gatto ideale: il corpo dell’americano e le orecchie dell’inglese. Come per miracolo, questo melange è riuscito!
L’incrocio tra questi ceppi genetici ha prodotto soggetti magnifici e notevoli per il loro vigore, adorati da tutto il pubblico gattofilo a tal punto che oggi questa vecchia razza, che ha rischiato di scomparire a causa del settarismo degli allevatori, rinasce dalle sue ceneri, tanto che la produzione non riesce più a soddisfare la domanda. Una cosa è certa, resistendo a ogni evento contrario il Siamese è riuscito a radicarsi in tutti i cuori.
Il Carattere
Il Siamese è un gatto incredibile.
Chi non ha mai condiviso almeno un periodo della propria vita con un rappresentante di questa razza non può immaginare nulla che gli somigli. Dovendo scegliere una definizione per qualificarlo, questa sarebbe “iper”: iper attivo, iper coccolone, iper chiacchierone, iper affezionato… In poche parole, il Siamese non è adatto per coloro che pensano al gatto come a un animale indipendente e distante.
Il Siamese è pura dinamite!
A questo punto è opportuno smentire alcune dicerie o false credenze che persistono ancora.
Per cominciare, il Siamese non è un gatto cattivo, non graffia quando lo si accarezza e non ruba il latte ai bambini come nei cartoon della Disney!
L’attaccamento viscerale ai padroni fa di lui uno dei gatti più pazienti anche con i bambini particolarmente vivaci o turbolenti.
L’alimentazione
Difficile. Anzi, il Siamese è piuttosto goloso e, se gli si presenta l’opportunità, certo non esita ad assaggiare le cose più diverse che gli vengono offerte: burro, panna, gustosi manicaretti di carne!
In queste condizioni vi chiederete come riesca a mantenere la sua taglia modello.
Semplicissimo, l’esilità del suo corpo non è il risultato di crudeli privazioni ma una particolarità morfologica legata alla razza, un po’ come il Levriero al quale il Siamese è spesso paragonato.
Sappiate, però, che dopo la sterilizzazione il cambiamento degli equilibri ormonali predispone alla pinguedine anche il più snello dei Siamesi.
Dunque, controllare la dieta nei mesi successivi all’operazione ed, eventualmente, optare per uno degli alimenti “light” proposti da tutte le grandi marche di cibo per gatti.
La toelettatura
Dotato di pelo raso, la sua toeletta si riduce rigorosamente al minimo. Possono anche bastare le carezze quotidiane a liberarlo in buona parte dei peli morti che stanno per cadere.
All’inizio dell’estate, quando la quantità di peli persi aumenta a causa della muta, passiamogli una spazzola di gomma sul corpo e finiamo con una pelle di camoscio, per dare un tocco di brillantezza supplementare al mantello.
Accoppiamenti Autorizzati
Matrimoni autorizzati Siamese e Orientale, Siamese e Balinese, Siamese e Mandarino.
Se si autorizza l’unione del Siamese con il Balinese, l’Orientale o il Mandarino è semplicemente perché queste tre razze sono solo… delle varianti del ceppo Siamese: il Balinese si distingue dal Siamese per il pelo lungo, l’Orientale è un Siamese a tinta Unita e con gli occhi verdi, il Mandarino è un Orientale a pelo lungo. Tutto sommato, quindi si resta in famiglia.
I colori
Lo standard accetta tutti i colori point, compresi i tabby, i tortie e i particolor. Ma i più diffusi restano i colori classici: sealpoint, blupoint, chocolatepoint e lilacpoint, gli unici ammessi dai puristi, e le loro varianti tabbypoint.
II Foreign white, o Siamese bianco, è classificato con gli Orientali, anche se i suoi occhi blu indicano chiaramente che sotto il manto bianco si nasconde un Siamese.
Prezzo
Per un gattino Siamese di tre mesi, vaccinato e iscritto al Libro Origini, il prezzo è intorno ai 900 euro, anche se i soggetti da esposizione possono superare i 1500 euro.
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