Alano: Allevamento, storia, carattere e prezzo
Questo Apollo della specie canina ha varcato la soglia del XIX secolo con diversi paesi che cercavano di attribuirsene la paternità. Ma anche se il primo club di razza venne fondato in Gran Bretagna, furono gli allevatori tedeschi a fissare le caratteristiche dell’alano.
La storia
I diretti antenati dell’Alano attuale sono l’antico Bullenbeisser e dei grandi maschi impiegati nella caccia alla corsa, in particolare al cinghiale, cani di struttura e conformazione intermedia tra un potente mastino di tipo inglese e un levriero agile e rapido.
La definizione di mastino comprendeva inizialmente un cane grande e potente che non doveva obbligatoriamente appartenere a una razza determinata. Nel 1878, a Berlino, un gruppo di allevatori e di giudici si riunì e stabilì di raggruppare sotto la denominazione di Alano le diverse varietà, dal mastino di Ulm a quello danese.
Nel 1888 vide la luce il Deutscher Doggen Klub, che in seguito si occupò della selezione e della promozione della razza a livello mondiale.
Aspetto generale
Nell’insieme, l’Alano incorpora fierezza, forza ed eleganza, su uno sfondo di nobiltà. È grande, potente e armonioso nella costruzione. La sua notevole sostanza unita ad eleganza, l’armonia delle linee, la silhouette ben proporzionata e la testa così espressiva danno a colui che lo guarda l’impressione di vedere una statua che esprime nobiltà d’animo; da qui il suo soprannome di Apollo dei cani.
Dotato di naturale bontà, affettuoso e attaccato ai padroni, in particolare i bambini, è invece tendenzialmente diffidente verso le persone che non gli sono familiari.
In dettaglio
La testa è armoniosamente proporzionata all’insieme, allungata, stretta, dalle linee nette, molto espressiva, delicatamente cesellata. Le linee superiori del cranio e della canna nasale devono essere parallele; di fronte, la testa deve apparire stretta, col muso il più largo possibile.
Il tartufo è nero, ad eccezione dei soggetti arlecchino, in cui può essere parzialmente depigmentato o di colore chiaro. Gli occhi sono di grandezza media, rotondi, il più scuri possibile, dall’espressione viva e intelligente. Il dorso è corto e ben sostenuto, il garrese è il punto più elevato del tronco e la groppa è larga e muscolosa.
Caratteristiche
Taglia: maschi minimo 80 cm; femmine minimo 72 cm. senza limite superiore.
Colori: tigrato (da giallo-oro chiaro a giallo oro intenso con striature strasversali nere), fulvo (da giallo-oro chiaro a giallo oro intenso), blu (blu-acciaio il più puro possibile, senza sfumature fuive o nere), nero (nero lacca brillante), bianco-nero (detto arlecchino, con fondo bianco più puro possibile e macchie nero-lacca di dimensioni varie, dal contorno irregolare, ben distribuite sul corpo).
Coda: raggiunge il garretto, attaccata alta e larga; si assottiglia progressivamente fino all’estremità.
Difetti
Aggressività, mordacità per paura
Lista bianca, collare bianco, balzane e estremità della coda bianchi nei fulvi e nei tigrati; idem per i blu
Varietà arlecchino senza traccia di nero (albino], sordità, con mantello porcellanato (macchie blu, grigie, gialle o tigrate) oppure grigio-merlo su fondo grigio.
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