Maine Coon: la razza, il comportamento, foto e prezzo.
Scheda di razza
Le origini
Tra storia e fiction genetiche L’origine del Maine Coon ha dato adito a un buon numero di storie, leggende e ipotesi… tutte poco credibili, le une come le altre.
Per certi appassionati alle favole, o comunque possessori di uno spiccato senso dell’umorismo, il Maine Coon sarebbe addirittura nato dagli amori contro natura tra un gatto selvaggio delle foreste dello stato del Maine e un orsetto lavatore… probabilmente miopi tutti e due, al punto di scegliere un’unione sia biologicamente sia geneticamente impossibile!
Secondo altri, il Maine Coon sarebbe venuto dalla Francia. Nel 1793, infatti, Maria Antonietta avrebbe affidato i suoi sei gatti prediletti (probabilmente si trattava di gatti d’Angora) al capitano inglese Samuel Clough in partenza per la Nuova Inghilterra, stato americano dove sperava di poter espatriare.
Giunti a destinazione, a Wiscasset, i felini reali sarebbero scappati e si sarebbero accoppiati con mici locali, disdegnando il loro “rango” per seguire solo l’istinto.
Altre fonti (non certo più serie…) sostengono che il capitano Clough,
incaricato di liberare la regina di Francia, avrebbe fallito nella sua missione e si sarebbe dato alla fuga, portando con sé alcuni tesori, tra pbj i famosi Angora!
Un’altra versione tira in ballo il conte Axel Von Fersen, diplomatico svedese .che per Maria Antonietta avrebbe avuto un debole. Sarebbe stato proprio lui a regalare quei gatti alla regina: gatti svedesi, venuti dal Nord… di qui a intravedere le vibrisse del Gatto delle Foreste Norvegesi il passo è davvero breve, almeno per la fantasia popolare! Dunque, sarebbero proprio questi mici venuti del freddo ad aver compiuto il viaggio verso la Nuova Inghilterra.
Secondo altre dicerie sarebbe stato il marchese di Lafayette in persona, all’epoca della Guerra d’indipendenza, a portare negli Stati Uniti dei gatti offerti all’onnipresente Maria Antonietta. E questi reali felini si sarebbero accoppiati con i “plebei” gatti selvaggi dello stato del Maine. Ecco, dunque, quattro belle leggende che presentano due caratteristiche comuni: la prima, tirare in ballo Maria Antonietta, i suoi amori e il suo destino; la seconda, avere percentuale di verità vicina allo zero assoluto!
La verità
La somiglianza tra il Maine Coon e il Gatto Norvegese delle Foreste è notevole e non è difficile ricordare che intorno all’anno Mille, a bordo dei loro famosi drakar, navigatori provenienti dalla Scandinavia erano riusciti a raggiungere le coste del Nuovo Mondo, il leggendario Vinland. Com’è noto, sin dall’antichità su tutte le navi venivano imbarcati dei gatti per tenere a bada le orde di topi, dunque possiamo pensare che gli antichi Vichinghi avessero a bordo alcuni Skogkatts?
Difficile rispondere a questa domanda, quindi restiamo con i piedi bene per terrai Né aristocratico decaduto né ardito navigatore, il Maine Coon, il primo gatto di razza americana, è nato con ogni probabilità dall’incrocio tra gatti a pelo lungo venuti dall’Asia con i marinai e gatti selvatici americani a pelo corto.
Certo è che i contadini americani furono ben presto felici della presenza di questo gatto, che in poco tempo divenne decisamente domestico: eccellente cacciatore, si rivelò di grandissimo aiuto nel proteggere i raccolti dai roditori.
Ma il Maine Goon non si accontentò dei fienili, insediandosi rapidamente anche nelle case: socievole, dolce, affettuoso e molto pacifico, divenne l’animale da compagnia preferito dai pionieri Al punto che alcuni contadini ebbero l’idea di allevare questo grande cacciatore dal pelo semi-lungo.
La storia
Già a partire dal 1860 alcuni appassionati organizzarono la prima manifestazione felina e nel 1861 Captain Jenks of thè Horse Marines, un gatto bianco e nero, fu il primo Maine Cat (questa la vecchia denominazione del Maine Coon) ad entrare nella storia delle esposizioni. Più avanti, nel 1895, fu proprio un Maine Coon brown tabby femmina, Cosey, ad aggiudicarsi l’ambito “Best of Best” durante una delle prime esposizioni nazionali feline al Madison Square Garden di New York.
In seguito il Maine Coon affondò per un po’ nell’oblio, eclissato da altre razze a pelo lungo più esotiche come il Persiano o PAngora. Addirittura, nel 1950 si pensava che la razza fosse quasi scomparsa. Fortunatamente così non era e proprio nello stesso anno fu fondato il Central Maine Cat Club, seguito un po’ più tardi dal Maine Coon Cat Club, il più importante club attuale. La razza fu riconosciuta nel 1976 dal Cfa e nel 1980 dalla Fife.
Il Carattere e le caratteristiche
Un colosso pacifico Il Maine Coon sbarcò in Europa abbastanza tardi: raggiunse la Germania nel 1972 ma arrivò negli altri paesi d’Europa solo dopo un decennio. Oggi riscuote un successo di pubblico sempre maggiore ed è ben consolidato anche nel nostro paese grazie al buon lavoro degli allevatori e alla passione dei club di razza. “Pacifico colosso” e “dolce gigante” sono le definizioni più usate per rappresentare il Maine Coon, mettendo l’accento sulle sue due caratteristiche più evidenti: la taglia e il carattere bonario.
La taglia
Il Maine Coon è il più grande dei gatti domestici! Come molti animali di grossa stazza, cresce lentamente e non raggiunge la maturità che verso i tre o, addirittura, quattro anni d’età. Questa crescita avviene “a scatti”, con episodi di rapido sviluppo e intervalli durante i quali la corporatura si stabilizza.
In ogni caso, le caratteristiche fisiche appaiono solamente nell’età adulta.
Da piccolo il Maine Coon somiglia spesso a un gatto comune Europeo, perciò conviene avere pazienza e fidarsi dell’allevatore quando afferma che questo micino dall’apparenza un po’ anonima diventerà il più grande tra i gatti e uno dei più belli.
Da adulto pesa da sei a otto chili, raggiungendo raramente anche i nove. Le femmine pesano circa tre chili meno dei maschi.
Ma attenzione, “grande” non significa grasso! La sua taglia è accentuata da uno splendido pelo semi-lungo, da muscoli potenti e da un’ossatura forte e robusta. Il corpo, molto grande e alto sulle zampe, s’inserisce in un immaginario rettangolo.
Come per il gatto selvatico e la lince le estremità delle orecchie sono ornate da piccoli ciuffi di pelo, i “lynx tips”, e l’interno delle orecchie presenta lunghi peli sottili che si dipartono in orizzontale.
La pelliccia, più spessa sulla schiena, è idrorepellente e gli conferisce il tipico aspetto da predatore dei boschi qual è stato per molto tempo in passato.
Il Maine Coon possiede anche una gorgiera assai vaporosa e una splendida, lunga coda a pennacchio che, se portata indietro può raggiungere la base dai collo.
Le zampe, larghe e piatte, presentano tra le dita ciuffi di pelo spesso e lungo che al Maine Coon servono egregiamente da racchette per camminare sulla neve, frequente nel suo paese d’origine.
La testa è larga, con contorni arrotondati e zigomi sporgenti, così come largo è.anche il naso sul muso importante, forte e squadrato. Infine gli occhi, ovali e molto distanziati: sembrano rotondi.
Il carattere
giocherellone e curioso, il Maine Coon mantiene lo stesso temperamento per tutta la vita. Malgrado l’aria selvatica, è calmo e assai affettuoso, si adatta molto bene alla vita in appartamento ma, se ne ha la possibilità, apprezza le uscite in giardino.
In ogni caso, non facciamoci troppi problemi se l’appartamento è piccolo, adorerà arrampicarsi e appollaiarsi sul classico albero per gatti, purché lo si scelga stabile e di buona taglia.
Questo gatto è ben felice di vivere a contatto con gli uomini ma non è un tipo “appiccicoso” e nemmeno un egocentrico. Facile da educare, se la intende molto bene con gli altri gatti e persino con i cani, purché le presentazioni siano fatte in giovane età.
Al maine coon piace giocare, in particolare adora riportare la pallina di carta lanciatagli dal padrone, naturalmente ama anche le carezze e adora letteralmente raggomitolarsi sulle ginocchia del suo umano.
Il Maine Coon non miagola, “tuba”: gli americani l’hanno soprannominato “singing cat”, il gatto che canta. Eppure, anche se questo suono può sorprendere per un animale di questa taglia, non pensate che per questo si tratti di un timidone: sa sempre quello che vuole e sa bene come fare anche per farlo capire a chi gli sta intorno!
L’alimentazione
Il Maine Coon è un gatto robusto che non richiede alcuna alimentazione particolare ma ha solo bisogno di riceverla spesso. Dunque, è meglio lasciargli del cibo a self-service, così come una ciotola d’acqua fresca sempre a disposizione.
La toelettatura
Il Maine Coon è un.gatto a pelo semi-lungo che necessita di una toelettatura costante ma non esasperata. Il pelo fa pochi nodi salvo nel periodo della muta quando possono formarsi sotto le ascelle e sulle cosce.
Và spazzolato utilizzando una spazzola in pura setola e pettinato con precauzione ogni tre giorni per evitare la formazione feltri. La muta è molto marcata In primavera e in estate, con replica a ottobre-novembre.
Durante questi periodi la spazzola va usata quotidianamente per evitare che il gatto inghiotta i peli morti.
In caso di necessità, le orecchie possono essere pulite con una lozione specifica. Se il gatto partecipa a un concorso ed è stato abituato fin dall’infanzia può essere lavato con uno shampoo speciale per gatti, asciugato e spazzolato. In alternativa, va bene anche uno shampo secco.
La salute
Il Maine Coon è un gatto molto robusto e frequenta poco gli studi veterinari; anche i casi di displasia dell’anca che si sono verificati in alcune stirpi sono, per fortuna, estremamente rari Tuttavia bisogna stare attenti alle patologie cardiache.
Per tale motivo è essenziale acquistarli da allevamenti seri che vi forniranno insieme al pedigree un certificato di buona salute dei genitori.
Accoppiamenti Autorizzati
Non è autorizzato nessun accoppiamento con altre razze feline.
I colori
Tutti i colori sono ammessi per il Maine Coon: monocolori, bicolori, squama di tartaruga, tabby, silver e smoke. Non sono accettati, invece, i mantelli siamesi e colourpoint, così come il cioccolato, il lilla, il cannella, il cerbiatto e i ticked tabby.
I mantelli blotched tabby e mackerel, nelle tinte brown tabby e brown tabby con bianco, sono i più apprezzati nelle esposizioni in virtù del loro look “selvaggio”, così come i silver tabby, mentre le tinte unite, per quanto autorizzate, non sembrano le più adatte a esaltare la bellezza del Maine Coon.
Quando il disegno è tabby, le zampe e la coda presentano larghi anelli, il ventre è maculato, gli occhi sono truccati e la fronte reca la classica “M”. Per gli occhi sono ammessi tutti i colori.
Prezzo
Un Maine Coon da compagnia si acquista intorno ai 900 – 1000 euro, per un gatto da esposizione si superano anche i 2000.
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