Amanita phalloides: cercare, riconoscere, ricette.
Descrizione dell’Amanita phalloides
L’Amanita phalloides è il fungo più velenoso che possiamo incontrare con una mortalità del 98%
VELENOSO MORTALE
Nome volgare: Tignosa verdognola
Cappello
L’Amanita phalloides ha cappello carnoso. Subito conico-campanulato o emisferico, quindi pianeggiante e alla fine anche depresso (9-15 cm). Margine non striato. Colore assai variabile : più o meno verdastro, olivastro, verde-ocra-giallastro, talvolta bruno o biancastro con tracce di verde, con fibrille innate più scure. Cuticola viscosa con il tempo umido, sericea con il tempo secco, più o meno staccabile dalla carne del cappello; rari residui del velo generale.
Lamelle
Fitte, bianche, talvolta con leggeri riflessi verdastri, libere al gambo.
Gambo
Cilindrico, slanciato (5-12 x 0,8-2 cm), pieno, poi farcito o cavo. Bianco, ma presenta sovente zigrinature sericee e verdastre. Bulboso alla base e avvolto da ampia volva membranosa biancastra, sovente colorata in giallo – verdastro pallido all’interno, in gran parte libera e frangiata. Anello ampio, cascante a gonnellina, striato all’esterno, bianco, talvolta giallastro o verdastre!
Carne
L’Amanita phalloides ha carne bianca o leggermente colorata sotto la cuticola del cappello. Odore quasi nullo negli esemplari giovani, fetido e cadaverico negli esemplari maturi. Sapore debole, dolciastro, un po’ acidulo negli adulti. Con la cottura l’odore e il sapore diventano gradevoli.
Habitat
In boschi di latifoglie o misti, in particolare sotto le querce, i carpini, i castagni e i noccioli; rara sotto le conifere (in estate e in autunno).
Osservazioni
L’amanita phalloides può venire confusa con l’A. caesarea e con l’A. v aginata, mangerecce, con VA. verna e virosà, velenose mortali, con VA. citrina, da rifiutare, con l’A. gemmata, mangereccia, con la Russula cyanoxantha, vi-rescens, heterophylla Fr., aeruginea Lindbl., mangerecce, con il Tricholoma sejunctum Sow. ex Fr., con il Tr. portentosum Fr. e con la Volvaria speciosa Fr. L’intossicazione da Amanita phalloides porta, nel 98 % dei casi, alla morte; dal 1969, tuttavia, sono stati ottenuti risultati terapeutici soddisfacenti con l’impiego in forti dosi di acido tioctico.
Guarda un video dell’Amanita phalloides
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