Cypripedium – orchidea: coltivazione e cura
Introduzione alla Cypripedium
Il nome Cypripedium significa « scarpetta di Venere » e tale è anche chiamata volgarmente una piccola deliziosa orchidea che cresce spontanea sulle nostre Alpi e fiorisce tra maggio e giugno (C. calceolus).
Origini
Numerose sono poi le specie originarie delle Indie orientali e della Malesia, che furono tra le prime orchidee coltivate in Europa sin dall’inizio del 1700 con grande entusiasmo e successo.
Morfologia
Sono piante erbacee tutte terrestri, con fusto a volte ridotto e a volte sviluppato e rizoma rampante e ramificato. Hanno foglie ovato-oblunghe, glabre o vellutate, caduche nelle specie originarie dei paesi temperati, persistenti nelle altre.
Fiore isolato o in infiorescenza, portato da uno scapo sorgente dal centro delle foglie. Caratteristica del fiore sono il labello a forma di sacco o pantofola, e la colonna incurvata quasi a chiuderne l’orifizio.
Specie e varietà
Le specie più significative sono:
Cypripedium barbatimi, originario dell’India meridionale e di Giava, a fiori bianchi o lillacini raggiati di violetto e labello viola scuro.
C. Jaireanum, proveniente dall’India nord-orientale, dal fiore molto bello, grande e solitario, di color verde chiaro, soffuso di violetto sul labello e sui tepali laterali.
Tepalo dorsale grande, bianco-verdastro con striature longitudinali purpuree, montagne, originario del Nepal, a fiori verde con Gabello fulvo; tepalo dorsale marginato di bianco con centro verde e maculature porporine.
C. delenatii, proveniente dal Tonchino (intorno al 1913), è colorato uniformemente di rosa pallido ed è profumato.
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