Maranta e Calathea: coltivazione, esposizione e cura
In generale
La magnificenza della natura sì può ammirare in un tramonto sul mare, in un paesaggio alpestre, od anche più semplicemente osservando il delicato ricamo steso dalla mano del Creatore sulle foglie di queste bellissime piante (Calathea e Maranta).
Calathea e Maranta sono piante affini, anche se botanicamente presentano sostanziali differenze, e spesso sono confuse fra loro sia dai floricoltori sia dal pubblico, per cui è preferibile trattarle in un unico capitolo.
Origini
Entrambe originarie delle regioni tropicali dell’America del sud, situate lungo i grandi fiumi, si sono affermate in Europa quali preziose piante da appartamento e da esposizione.
I generi Calathea e Maranta appartengono entrambi alla famiglia delle Marantaceae.
Morfologia della Calathea e della Maranta
Sono piante erbacee perenni, rizomatose, pressoché prive dì fusto aereo o con fusto appena accennato, come in Maranta.
Le foglie, grandi in Calathea e più piccole in Maranta, sono lungamente picciuolate, a fondo verde con macchie di varia forma e colore, oppure con striature molto vive e regolari.
La pagina inferiore è quasi sempre uniformemente rossiccia oppure riporta in tonalità diverse gli stessi disegni della pagina superiore.
Il fiore ed il frutto, sui quali si appuntano le differenze botaniche, non hanno valore ornamentale né, quindi, interesse per i floricoltori.
Se sì esclude la Maranta arundinacea, oggetto di coltivazione (in India e Oceania, ma soprattutto nell’America centrale) per estrarne la fecola, le altre specie hanno grande valore decorativo per la serra e la casa, e nei climi tropicali, per il giardino.
Coltivazione
Sono piante da serra calda ed esigono quasi tutte una temperatura di 24-26°G, alta umidità e luce attenuata: condizioni proprie del loro ambiente di origine.
Fra i due generi citati, Calathea è più sensibile alla luce; Maranta è più resistente.
Si moltiplicano a primavera, per divisione del cespo e dei rizomi, riservando la riproduzione per seme agli ibridatori.
La coltura si avvale di un composto ricco di sostanza organica, ben assimilabile come può
essere quello formato da: i parte di terra di giardino, 2 parti di terricciato, 2 di torba, 3 di terriccio di foglie, 1 di sabbia.
Durante il periodo vegetativo necessitano di frequenti innaffiature che si ridurranno da novembre a febbraio, epoca in cui le piante entrano in un relativo riposo.
Specie e varietà
Tra le specie più note ricordiamo :
- Calathea mackoyana, proveniente dal Brasile, definita dagli inglesi « pianta-pavone » per la colorazione delle foglie.
- Calanda. ornata, originaria della Columbia, vigorosa, con foglie grandi ed ellittiche.
- Cal. rosea-picha, dell’Amazzonia, ad abito piccolo;
- Ca. veitchiana del Perù, di grande sviluppo, con foglie larghe, di colore violetto nella pagina inferiore.
C. zebrìna, dalle elegantissime striature e che si giova anche di serra temperata.
Sono tutte stupende piante che si accompagnano alle consorelle Maranta bicolor e M. leuconeura, di cui ricordiamo le cultivar massangeana e kerchoveana.
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